In Italia ogni città, ogni borgo, anche nel paese più piccolo troviamo una Piazza Giacomo Matteotti. Un personaggio vero, che ha avuto il coraggio delle proprie idee, che non ha mai mancato di denunciare i misfatti che si stavano perpetrando in un parlamento sempre più corrotto e incline alla violenza.
Costruita ai primi del ‘900, la nostra piazza portava il nome di “Piazza XX Settembre” In quel giorno, nel 1870, l’esercito italiano prese Roma dopo la breccia di Porta Pia. Fu la fine dello Stato Pontificio, e l’inizio del dibattito sul laicismo dello Stato Italiano. Solo dopo il 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo la piazza prende il nome che ancora oggi mantiene.
Ha invece cambiato il suo aspetto nel tempo, era infatti una piazza su due livelli, il primo con un ampio spazio davanti al comune, una parte pedonale con la vasca ed i delfini che spruzzavano acqua contornati da pini altissimi. C’era poi una seconda area, più in basso che era destinata a posteggio, c’era anche la pesa pubblica che nel tempo aveva perso la sua importanza, il giovedì ci veniva fatto mercato. Piazza Cresti, fino a quel momento utilizzata per questo, lasciava il passo al nuovo e più ampio spazio che segnava anche il nuovo centro del paese.
Come nuovo “mercatale” del paese, anche la fiera del bestiame del Giovedì Santo si spostò qui, ed era un avvenimento di grande risonanza per tutto il contado, tutti i bifolchi (guardiani dei bovi) si mettevano in gara, proponendo i loro animali migliori, più belli, per ricevere il premio come miglior allevatore.
Da ricordare il contadino Primavera, della Romita, aveva curato ed allevato con così tanta passione il proprio bove che quando arrivò a doverlo portare al mercato non passava dalla porta della stalla e dovette distruggere gli stipiti per uscire.
Nel 1997 la piazza ha subito un completo restyling diventando pedonale e con molto più spazio disponibile per i cittadini, il posteggio è stato ricavato sotto la piazza.